Perché praticare Tai Chi Chuan
I motivi di una scelta
I motivi di una scelta
Imparare il Tai Chi richiede tempo e impegno: è normale quindi chiedersi se sia la strada giusta da intraprendere e se le risorse che gli dedichiamo siano ben investite. Noi ne siamo certi, dato che lo pratichiamo da molti anni e qui di seguito cercheremo di riassumere in breve il perché. Anzi, i molti perché. Prima però, una brevissima precisazione linguistica: utilizziamo la trascrizione Tai Chi Chuan e non la più corretta Taijiquan perché così il termine si è diffuso in Italia, con la speranza di rivolgerci in tal modo al maggior numero di persone e diffondere sempre più la pratica di qusta splendida arte.
Il Tai Chi non è semplice da imparare, ma i suoi benefici effetti sono immediati, qualsiasi sia il livello di pratica. Un esercizio condotto con regolarità e impegno assicura fin da subito un miglioramento per la postura, la respirazione, la costituzione fisica, la prevenzione da molti malesseri quotidiani.
Il Tai Chi consiste, in sintesi, nella pratica ripetuta di sequenze di movimenti effettuati con lentezza e concentrazione. Una pratica che non rimane confinata in palestra, ma che indica un ritmo che poi è facile da applicare nel quotidiano. Per questo il Tai Chi è un efficace metodo per rallentare il ritmo frenetico delle nostre vite, contenere lo stress, imparare ad ascoltarci e a privilegiare la calma e la chiarezza mentale.
Spesso si arriva alla lezione di Tai Chi stanchi e nervosi. Ma quasi sempre, al termine, ci si sente ricaricati, pieni di energia, attivi e, oso dire, più felici. Impariamo infatti prima di tutto a svuotare la mente, ad essere ricettivi e nel contempo a non farci condizionare dagli elementi di disturbo esterni. In secondo luogo, ridiamo fiducia al nostro corpo, facendolo muovere in maniera più corretta, sciogliendo le tensioni e facendo fluire in maniera naturale la nostra energia vitale.
Il Tai Chi è naturale da vari punti di vista punti di vista. Innanzi tutto, i suoi movimenti non obbligano il corpo a posture improprie o forzate: soprattutto, non esiste un un unico modo di praticare al quale tutti devono sforzarsi di adeguarsi, ma è possibile fare un movimento corretto rispettando la propria condizione fisica, qualunque essa sia. Da un punto di vista più ampio, la filosofia alla base del Tai Chi ci parla dell’importanza di seguire il corso naturale degli eventi e della nostra vita: non ha senso opporsi agli eventi, ma è preferibile assecondarne lo svolgersi, adattandosi ad essi.
Sembra una contraddizione: più tempo dedico al Tai Chi, meno ne dovrei avere per le altre attività. Invece accade l’opposto: perché il tempo che ho a disposizione diviene tempo di qualità. Il Tai chi insegna una cosa fondamentale: insegna ad essere presenti a se stessi e concentrati su quello che si facendo in un determinato momento. Perciò qualunque attività viene svolta in breve tempo e, nella maggior parte dei casi, in maniera migliore. Permettendoci così di avere a disposizione più tempo per noi.
Le origini del Tai chi sono dibattute: c’è chi lo fa risalire al monaco Zhang San Feng, nel XIII sec., chi al VI sec., chi al Xv sec. Qualunque sia la verità (e gli interessati hanno a disposizione numerosi interessantissimi testi da consultare), una cosa è certa: non è una delle sempre più frequenti invenzioni e mode del mondo del fitness odierno. E’ un’arte antichissima, con i vantaggi che ciò comporta: la selezione di metodologie, pratiche ed esercizi che sono stati negli anni affinati e testati da migliaia di persone in modo da ottimizzarne l’efficacia come pratica di benessere. Se non avesse prodotto risultati concreti, chiari, affidabili, sarebbe stato dimenticato e abbandonato da molto tempo.
Il Tai Chi è un’attività ideale a qualsiasi età: chiunque può praticarlo, a suo modo e rispettando la propria condizione fisica, dai bambini fino agli anziani. Cambieranno le sequenze, le priorità saranno via via differenti, il ritmo e l’intensità si modificheranno, ma il risultato sara sempre lo stesso: il piacere di acquisire maggior consapevolezza del nostro corpo, della nostra mente, delle nostre emozioni, per imparare a gestirle secondo le nostre intenzioni.
Non si finisce mai di imparare il Tai Chi: anche Maestri con decine e decine di anni di pratica alle spalle ricercano ogni giorno come migliorare un movimento. E questo (ovvero la ricerca di una costante e continua progressione) non è certo uno degli insegnamenti meno importanti che ci viene offerto se decidiamo di intraprendere la strada del Tai chi.
Durante la pratica del Tai Chi e del Chi Kung è possibile sperimentare differenti tipi di respirazione, molte delle quali collegate a specifiche esigenze. Un insegnante preparato studierà esercizi su misura per consentire a tutti di provarle in sicurezza. Tuttavia, l’insegnamento più importante riguarda l’attenzione posta sulla respirazione diaframmatica (addominale), che permette di rilassarsi e allentare la tensione. Una volta fatta propria sarà facile trasferirla nella nostra vita quotidiana e utilizzarla per “calmare il cuore e pacificare la mente”.
Praticando il Tai Chi si diviene più attenti e consapevoli della propria postura, delle proprie abitudini corporee, spesso scorrette, della propria respirazione. Ci si conosce meglio. Ma c’è di più: si osservano gli altri con occhi diversi, prestando attenzione a modi di camminare, scompensi corporei, abitudini di movimento che raccontano molto della persona che abbiamo di fronte, più delle parole che pronuncia. Di più ancora: il Tai Chi insegna a conoscere noi stessi ATTRAVERSO gli altri. Perché lo scambio di tecniche fatto in coppia ci permette, attraverso il contatto, la spinta, la rotazione, di ascoltare le nostre azioni e reazioni e di capire così qualcosa in più su di noi.
Il Tai chi nasce come arte marziale. Un arte letale, nata in tempi violenti e pericolosi per proteggere la propria vita e quella degli altri. Per tale motivo, è estremamente efficace: la differenza tra un gesto corretto e uno approssimativo era la morte. Come contropartita, è un’arte marziale molto difficile da apprendere. Oggi la difesa non è più, per fortuna, una priorità: l’interesse di chi si avvicina al Tai Chi è per grandissima parte il benessere. Tuttavia, imparandola, divengono automatici gesti e movimenti che possono esserci utili nel caso ci suoi trovi a dover rispondere a una qualche forma di aggressione.
Per praticare il Tai Chi serve veramente poco: solo qualche metro quadro di spazio. Al chiuso o all’aperto, a piedi nudi o con le scarpe, in estate o in inverno, in divisa o con una semplice maglietta, su una spiaggia o in cima ad una montagna, è sempre possibile trarre beneficio dal Tai Chi. Anzi, rompere la routine e cambiare le modalità della pratica è un sicuro stimolo per migliorarla, superando le gabbie imposte dall’abitudine. Inoltre, è un’arte che si può studiare anche da soli, un movimento per volta, anche per brevi intervalli di tempo lungo il corso della giornata: un perfetto intermezzo tra le nostre occupazioni quotidiane.
Tra la tante cose, il Tai Chi appare anche come una sorta di danza, composta da movimenti sinuosi e continui, pieni di grazia e di energia. il Tai Chi è un costante fluire, un’onda corporea, bella da vedere sia singolarmente e ancor più quando si pratica all’interno di un gruppo ben coordinato e affiatato.
Basta guardare tutte le restanti voci, che sono solo una minima parte delle possibili. Imparare il Tai Chi significa entrare in un mondo dalle sfaccettature infinite, dove ognuno può trovare e approfondire l’aspetto che maggiormente lo interessa.
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“Quando sei contento di essere semplicemente te stesso e non fai confronti e non competi, tutti ti rispetteranno.”